Sulla Croce
13.03.2016 - 29.05.2016
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Riva Caccia 1,
6900 Lugano
Heures d'ouverture :
Je – Di : 11:00 - 18:00
A cura di Danna Olgiati
Con il Patrocinio del Vicariato di Roma in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia e della Conoscenza
In occasione del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco per l’anno 2016, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta un allestimento dedicato al simbolo della Croce. Attraverso una selezione di opere che spaziano dall’antico al contemporaneo, la mostra intende indagare la complessità e il mistero del simbolo universale della Croce nell’arte.
Documentata fin dall’antichità più remota la Croce è, tra le figure geometriche, il terzo simbolo fondamentale (dopo il cerchio e il quadrato). Nel Cristianesimo ha successivamente assunto diverse raffigurazioni e significati: il Crocefisso, il Cristo, il Verbo, la Seconda Persona della Trinità. Tramite un approccio dichiaratamente laico e, al contempo, rispettoso della dimensione del Sacro, l’esposizione propone opere di artisti che, in diverse epoche, con diverse attitudini filosofico-religiose e differenti linguaggi, hanno affrontato il tema della Croce. In mostra opere di Roberto Ciaccio, Lucio Fontana, Jannis Kounellis e altri.
Le opere selezionate per la mostra – dipinti, fotografie, bassorilievi e sculture – attraversano tutto il Novecento fino ai giorni nostri, con due preziose presenze radicate in un passato influenzato differentemente dalla dottrina cattolica, quello del primo Seicento bolognese e quello ticinese di un secolo più tardi.
Alberto Burri (Città di Castello 1915–Nizza 1995) / Ludovico Carracci (Bologna, 1555–1619) / Giovanni Antonio Felice Orelli (Locarno, 1706–1776) / Medardo Rosso (Torino, 1858–Milano, 1928) / Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé, Argentina, 1899–Comabbio, 1968) / Marino Marini (Pistoia, 1901–Viareggio, 1980) / Yves Klein (Nizza 1928–Parigi1962) / Jannis Kounellis (Pireo, Atene, 1936) / Roberto Ciaccio (Roma, 1951–Milano, 2014) / Paloma Varga Weisz (Mannheim, Germania, 1966) / Adrian Paci (Shkodër, Albania, 1969)